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Immagine del redattoreDoriana Elia

Prendersi cura di chi Deve Curare

Giornata Mondiale contro il Cancro:


Nella lotta contro il cancro, non bisogna dimenticare il supporto psicologico ai pazienti; le conseguenze psicologiche che vivono le persone che soffrono di questa malattia sono multifattoriali.

Il cancro, stravolge il fisico delle persone, ma anche la sfera psicologica, gettando il paziente in uno stato di rabbia, paura e sconforto. Per questo i terapeuti possono essere di enorme supporto aiutando a intraprendere un percorso psicologico di pari passo alla cura fisica della malattia.



In ogni famiglia di un malato oncologico c'è sempre una persona che si fa carico, più di altri, della cura: è il cosiddetto caregiver, che spesso paga questo ruolo in termini sia economici, sia di salute.


La lista dei compiti di chi assiste un malato oncologico è molto lunga:

  • la cura quotidiana della persona,

  • le faccende domestiche,

  • la comunicazione con amici e parenti,

  • la gestione delle terapie,

  • il supporto emotivo.

La prima conseguenza di un impegno che, anche quando è portato avanti con amore, rimane sempre gravoso, è la ricaduta sulla psiche, perché chi si prende cura di un malato cerca sempre di sostenerlo anche a livello psicologico, di infondere speranza e ottimismo, di distrarlo e di fargli mantenere un buon livello di relazioni sociali, quasi sempre mascherando la propria preoccupazione per il futuro.

Il non poter condividere la propria preoccupazione e sentire il carico di questa responsabilità, genera inevitabilmente stress e forti ricadute sull’umore. Talvolta si può tradurre in perdita di sonno e di appetito, altre volte in demotivazione in generale o, anche, in stati di forte ansia.


Molto spesso, la vita di chi si prende cura di un familiare malato si stravolge completamente, le relazioni affettive, le abitudini, le vacanze, l'uso del tempo libero sono spesso molto ridimensionati. La routine quotidiana non è più la stessa.


Il Moores Cancer Center di San Diego ha elaborato una serie di consigli su come affrontare il prendersi cura di un familiare malato.

Ecco una sintesi di una delle più complete, tra quelle rivolte al caregiver, che condivido a pieno

  • Concedere a sé e al malato il tempo per adattarsi alla diagnosi.

  • Cercare di guardare al futuro cogliendo i segnali positivi e non solo quelli negativi.

  • Ricordarsi che servono pazienza, flessibilità, coraggio e ironia.

  • Comunicare in modo sincero con il malato.

  • Programmare attività di evasione dalla routine medica, come una cena fuori, lo yoga o la meditazione.

  • Parlare del futuro: la speranza è importante.

  • Scegliere se delegare parte delle responsabilità ad altre persone vicine.

  • Ricordarsi che il compito è complicato e che spesso ci vuole aiuto, che va cercato attivamente e non atteso.

  • Partecipare alle visite mediche per comprendere bene la situazione.

  • Organizzare il tempo con impegni fissi, settimanali e mensili.

  • Aiutare il malato e se stessi a mantenere le proprie abitudini quotidiane.

  • Concedere spazio anche alle emozioni forti, parlarne con un amico o con uno specialista.

  • Concedersi ogni tanto una vacanza, affidando eventualmente il malato a familiari o persone professionalmente preparate per occuparsene.

  • Ammettere di dover modificare in parte la routine, pur cercando di mantenere le abitudini, e ricordarsi che lo si fa per amore del familiare.

  • Appoggiarsi a gruppi di supporto, purché affidabili, se necessario.

  • Prendere tempo per se stessi, per svolgere un'attività gradita o per non fare nulla.

  • Guardare film e spettacoli divertenti; il buonumore ha effetti sorprendenti.


«Non sai mai quanto sei forte fino a quando essere forte è la sola scelta che hai» (Cayla Mills).

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