-“Dottoressa, mio figlio ha paura dei mostri! Non so cosa fare…” -“Vada in giro per casa a cercarli insieme a lui. Li cerchi ovunque, mi raccomando!” -“Ah, dice? Passano tre giorni, la mamma mi richiama: -“Abbiamo giocato a cercare i mostri, da due notti dorme sereno…e racconta a tutti che i mostri in casa non ci sono!”
Le paure dei bambini sono improvvise e mutevoli e necessitano più che mai della nostra empatia. Invece di dire: “Non devi avere paura!” prova a dire: “Avere paura è normale. Io sono qui!”
Spesso quando i bambini ci dicono: “Ho paura!” rispondiamo: “Ma paura di cosaaa???” e questo non li aiuta di certo a superare quello stato emotivo.
Il più delle volte le loro paure per noi sono ingiustificate, e può accadere che finiscano anche per infastidirci, a volte temiamo la loro fragilità e la proiettiamo anche sul loro futuro. Così oscilliamo tra l’esortarli al coraggio a comando e il coccolarli all’eccesso col rischio di fargli credere che la loro paura abbia un fondamento concreto.
La paura è un’emozione naturale…e anche utile! Ci aiuta ad attivare meccanismi di attacco o fuga nei confronti di determinate situazioni che percepiamo come minacciose per i motivi più disparati, consentendo di metterci al sicuro.
In particolare la paura dei mostri e dei fantasmi inizia verso i 3 anni e va diminuendo intorno ai 7 anni. Queste figure fantastiche rappresentano quelle preoccupazioni e insicurezze che il bambino di questa età vive. Teniamo ben presente che proprio in questo periodo il bambino legge la realtà dal punto di vista magico e animistico, secondo cui ogni cosa è dotata di anima propria e di intenzionalità.
Ben si comprende allora come il momento della nanna e il contatto col buio possa attivare nel bambino queste paure.
Incoraggiare opere d’arte . Lascia che il tuo bambino disegni immagini di mostri o dipinga un’immagine di come si sente quando cerca di andare a dormire. Parlarne può aiutarla a sentirsi più sicura. Guarda sotto il letto prima di spegnere le luci di notte, chiedi a tuo figlio se vuole guardare sotto il letto insieme. Usa una torcia e guardati sotto, se vuole farlo. Questo può aiutarlo a confrontarsi con le sue paure. Quindi razionalizzare, spiegare, ubriacare i bambini di parole non serve a niente. Occorre invece avvicinarsi al loro mondo e utilizzare la loro attività privilegiata: il gioco. Bisogna andare a caccia di mostri tutti insieme, andare a cercarli nei posti più impensati, nel frigorifero, nel cassetto dei biscotti, dentro al wc, sotto al letto, nella serratura della porta, chiedere all’orsetto se per caso ha visto i mostri…giocare e finire inevitabilmente per ridere con loro!
Chiedi a tuo figlio cosa potrebbe aiutarlo a sentirsi coraggioso e ad essere disposto ad accettare i suoi suggerimenti se sono ragionevoli. Se dice che dormire con il suo animale di peluche aiuta a sentirsi meglio o dice che deve indossare il pigiama da supereroe, dargli un po' di controllo e potresti trovare che si sente meglio.
Questo non li fa sentire soli ma gli fa vivere la bellezza e la potenza della condivisione delle emozioni. Oggi la vivono attraverso di noi, domani saranno loro a saperla donare ad altri. .
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