Arriva un momento, nella vita dei genitori, in cui scatta questa domanda: come comportarsi con i figli durante l’adolescenza?
Questo periodo, che va dai 14 e si estende fin dopo i 20 anni, può essere, infatti, complicato; è il momento in cui il ragazzo inizia a lasciarsi alle spalle l'infanzia, sta lavorando per capire chi sarà da adulto.
LE RELAZIONI FAMILIARI
In adolescenza i genitori sono impegnati in un processo di separazione, parallelo a quello dei figli. Anch'essi devono rinegoziare la relazione con i figli per favorire una reciproca separazione. Si tratta di un momento di discontinuità nella vita familiare che può mettere in difficoltà i genitori, in particolare le madri, che possono sviluppare dei vissuti di inutilità e di vuoto di fronte alla percezione che i figli non hanno più bisogno di loro Esse possono esperire sentimenti di perdita della propria funzione genitoriale di fronte alle crescenti capacità di autonomia emotiva e decisionale dei figli. Inoltre, i genitori che non vedono riconosciuto il proprio ruolo, o temono di perderlo, rischiano di mettere in atto degli atteggiamenti di iperprotezione, esercitando un controllo eccessivo sui figli, con la conseguenza di limitarne l'autonomia invece di promuoverne il graduale conseguimento.
L'adolescenza si presenta così come un'impresa evolutiva congiunta di genitori e figli e costituisce per entrambi una vera e propria sfida.
La buona qualità delle relazioni emerge come elemento del funzionamento familiare cruciale nell'instillare fiducia e sviluppate competenza nei figli per affrontare questo periodo di transizione.
Altri aspetti importanti del funzionamento familiare sono il sostegno e il controllo esercitato dai genitori. Le famiglie con adolescenti oggi sembrano costituire delle nicchie di protezione e solidarietà disposte a preparare senza fretta il definitivo passaggio di consegne. Le relazioni familiari risultano così sempre più caratterizzate da interdipendenza: all'interno della famiglia ogni membro si ritaglia un proprio spazio e gode di una libertà sconosciuta agli adolescenti del passato.
il ruolo della comunicazione fra i membri della famiglia:
una comunicazione aperta con i figli rende la famiglia un luogo privilegiato di confronto e azione con il figlio adolescente, perché gli è dedicato del tempo e discussione.
I genitori, curando la qualità della relazione e della comunicazione, esprimono tutto il loro interesse per la maturazione del figlio. Essi devono sostenere i figli su un piano affettivo ed emotivo, ma anche nelle attività che svolgono all'esterno della famiglia; inoltre devono mantenere una comunicazione aperta, tollerando i possibili disaccordi. I genitori devono anche fornire una precisa guida e dei chiari punti di riferimento per promuovere l'assunzione di responsabilità e limitare la possibile attuazione di condotte rischiose per la salute.
Capita spesso, invece, che i genitori cerchino di trasmettere ai figli le proprie idee, frutto di anni di esperienze personali, senza essere disposti ad ascoltare le loro ragioni. Non sempre le soluzioni che hanno funzionato in passato sono le migliori nel presente; gli adolescenti hanno una propria storia, sono persone diverse dai genitori e devono poter sperimentare le conseguenze delle proprie azioni per crescere e diventare autonomi.
Si tratta, dunque, di trovare un equilibrio fra disponibilità all'ascolto, calore, supporto emotivo e controllo dei comportamenti dei figli attraverso chiare indicazioni normative, adeguate al grado di maturità dei figli.
Comunicazione tra genitori e figli adolescenti, come renderla efficace.
Mostratevi accoglienti e disponibili nel dialogo senza dare ordini o minacciare.
Questi atteggiamenti possono generare ostilità e rabbia e trasmettere l’idea che le esigenze del genitore sono più importanti. L’adolescente può sentirsi inferiore e perdere la fiducia nella possibilità di instaurare una relazione positiva con il genitore.
Non lasciatevi prendere dall’ansia e dalle preoccupazioni.
È importante ascoltare senza entrare in allarme o assumendo un tono indagatorio. All’interno di questa tipologia di comunicazione il ragazzo può percepire il genitore come troppo invadente, non si sentirà libero di esprimersi e tenderà a chiudere la comunicazione.
Non minimizzate o criticate quello che viene detto.
Sminuire i loro stati d’animo li fa sentire poco ascoltati, mentre giudizi negativi finiscono spesso per ledere l’immagine che l’adolescente ha di sé.
Non utilizzate un tono predicatorio.
Imporre la propria morale può attivare nell’adolescente sensi di colpa e diminuire la fiducia in se stesso e nelle sue capacità.
Date consigli e non soluzioni.
Offrire risposte preconfezionate ostacola lo sviluppo dell’autonomia e può rendere i ragazzi insicuri e più dipendenti dagli adulti.
Cercate di conoscere il loro mondo.
Per avvicinarvi ai vostri figli è fondamentale cercare di comprendere cosa piace e interessa loro, altrimenti il rischio è di prendere le distanze, giudicare e non accettare a priori i loro comportamenti, instaurando più facilmente una comunicazione conflittuale.
Mantenete il ruolo genitoriale.
In adolescenza i figli hanno bisogno di un riferimento autorevole, che non vuol dire controllante o punitivo. Mettersi sullo stesso piano comportandosi da amico rischia di interferire con il loro processo di autonomia e maturazione.
Una comunicazione costruttiva ha bisogno che i genitori vengano percepiti come alleati e, qualora si presentasse un problema, i ragazzi devo sapere che essi sono disponibili, pronti a sostenerli e ad ascoltarli.
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